Tucker Torpedo del 1948 dal film 'Tucker, un uomo e il suo sogno (1988)'

L'auto originale

Modelli scala 1/18

Road Signature


Disegno registrato nel 1947 della Tucker '48 Sedan "Torpedo".

Preston Thomas Tucker (Capac, 21 settembre 190326 dicembre 1956) è stato un ingegnere e imprenditore statunitense.

 

 

 

Geniale e visionario inventore di tecnologie avanzate realizzate artigianalmente viene ricordato soprattutto per la creazione della Tucker Torpedo del 1948.

Si interessò fino dagli anni '30 all'automobile entrando in società con Harry Miller, costruttore di plurivittoriose vetture da competizione, fondando nel 1935 la Miller and Tucker Inc. per la produzione di auto da corsa. Dopo la morte del socio Tucker tornò in Michigan con l'intenzione di avviare una sua produzione di autoveicoli.

Nel dopoguerra fondò nel 1946 la Tucker Corporation con lo scopo di produrre automobili. A tal fine riuscì a farsi concedere dal Governo Americano un grande ex stabilimento militare. Progettò nel 1947 un prototipo di un'avveniristica automobile che realizzò nel 1948 solo in alcuni esemplari, la Tucker Torpedo. Boicottato dalle industrie automobilistiche dell'epoca e da politici corrotti[senza fonte], non riuscì ad avviare la produzione in serie di un'auto così innovativa da poter mettere in crisi il settore automobilistico americano di quegli anni. Travolto da problemi finanziari, dovuti anche al progetto eccessivamente ambizioso, fu costretto al fallimento e accusato di bancarotta fraudolenta nel 1949. Venne assolto nel gennaio 1950 ma ormai la sua fabbrica non esisteva più. Poiché lo stabilimento di proprietà governativa era stato concesso a Tucker con l'obbligo di produrre almeno 50 vetture in un anno, Tucker venne assolto anche perché era riuscito nell'intento, nonostante le numerose avversità, dimostrando così la sua buona fede. La produzione totale fu di 51 vetture. La cosa non fu sufficiente poiché la concessione dello stabilimento gli fu comunque sottratta tramite complotti politici[senza fonte]. Ad oggi delle 51 Tucker Torpedo prodotte ne rimangono 47, la maggior parte delle quali esposte in musei aperti al pubblico.

La sua storia ha ispirato un film diretto da Francis Ford Coppola nel 1988, Tucker, un uomo e il suo sognoLa vettura[modifica]

La grandiosa presentazione, al cospetto di migliaia di persone, rischiò di essere disastrosa, il prototipo ebbe all'ultimo minuto problemi alle sospensioni ed al motore e Tucker improvvisò per due ore mentre i suoi tecnici provvedevano alle riparazioni d'emergenza. Infine venne spinta a mano sul palco e accolta dagli applausi; fu un notevole successo di pubblico ma per la versione definitiva si intervenne con importanti e ripetute modifiche.

Il motore inizialmente scelto da 9650 cm³ non funzionava a dovere e si optò per dei motori di produzione della Franklin Engine Company originariamente destinati agli elicotteri e raffreddati ad aria, modificati dagli ingegneri della Tucker con il raffreddamento ad acqua. Questo 6 cilindri boxer in lega leggera aveva una cilindrata di 5500 cm³ per una potenza di 166 cv mantenendo e superando la promessa di 150 cv di Tucker il quale acquistò la Franklin per garantirsi la fornitura dei motori.

Altro elemento critico era la trasmissione di derivazione Cord; originariamente destinata a motori e trazione anteriori, era mal funzionante sulla "tutto dietro" Tucker ed inoltre difficilmente gestiva i 166 cv del motore. La trasmissione passò così da automatica a manuale, ad un tipo a preselezione a comando elettrico ed infine, derivata dal progetto Dynaflow della Buick, una speciale trasmissione automatica denominata Tuckermatic. Anche sotto questo aspetto i problemi non erano però finiti, infatti ci furono difficoltà di innesto della retromarcia, problema poi risolto, ma la cosa venne ripresa con scherno dalla stampa minando così la reputazione della macchina.

 

 

Vista posteriore dell'esemplare conservato al Petersen Automotive Museum di Los Angeles. La vettura è la numero di serie 1030

 

 

La Tucker n. 1005 del Tallahassee Automobile Museum, Florida

Nell'aspetto estetico la vettura si presentava con caratteristiche molto avanzate, in particolare nel design aerodinamico, con un eccellente Cx di 0,27 e con innovative soluzioni dedicate al comfort e soprattutto alla sicurezza. Per ottenere una buona aerodinamica la vettura era alta solo 1524 mm (60") ma per facilitare l'accesso le portiere avevano l'apertura che continuava fino al tetto, soluzione ripresa solo molto più tardi da altri costruttori. Al posto di guida presentava una plancia con tutti i comandi raccolti intorno al volante ed il cruscotto aveva un'abbondante profilo imbottito che continuava lungo le porte. L'ampio parabrezza in due parti era eiettabile in caso di incidente ed erano previste le cinture di sicurezza. Nella carrozzeria erano incorporati ben tre rollbar a protezione dell'abitacolo e il piantone dello sterzo era di tipo collassabile. Caratteristico era il faro centrale girevole collegato allo sterzo per illuminare la strada in curva.

La Tucker aveva un passo di 3251 mm (128") e una lunghezza di 5560 mm (219"). Le ampie carreggiate di 1600 mm all'anteriore e 1651 mm al posteriore, la larghezza di due metri del corpo vettura e le sospensioni indipendenti le conferivano un buon controllo di guida e stabilità anche alle alte velocità fino a quella massima (stimata) di 120 miglia orarie (circa 193 km/h), straordinaria per una berlina dell'epoca.

Delle 51 vetture completate ben 47 sono sopravvissute, compreso il primo prototipo detto "Tin Goose", conservato allo Swigart Antique Auto Museum in Pennsylvania, che è la vettura "numero zero", le altre hanno una numerazione di serie dal n. 1001 al 1051 ma quest'ultima non è considerata tecnicamente una delle 51 Tucker originali (50 più la "Tin Goose") in quanto fu acquistata non finita e completata solo negli anni '80.

La valutazione di queste rarissime auto è in costante crescita: la vettura con il numero di serie 1043 venduta in un'asta in Arizona nel 2004 per 495.000 dollari[1] è stata poi acquistata nel 2005 per una collezione privata alla cifra di 750.000 dollari, nel 2006 la vettura 1036, malgrado una stima di 700.000 dollari, è stata venduta all'asta per 577.500 dollari[2], cifre abbondantemente superate nel 2008 con la vettura 1038, battuta all'asta con una stima iniziale tra 500.000 e 600.000 dollari, è stata aggiudicata alla cifra record di oltre un milione di dollari.[3]