La Monte Carlo fu lanciata sul mercato come risposta al successo della Pontiac Grand Prix, che fu introdotta nel 1969. La Monte Carlo nacque da un'idea di Pete Estes, presidente della Chevrolet, e di Dave Holls, responsabile del design della casa automobilistica citata. Essi si ispirarono alla Cadillac Eldorado e, soprattutto, alla Chevrolet Chevelle. Con quest'ultima, infatti, la Monte Carlo condivideva il parabrezza, il cofano posteriore ed il lunotto. Furono nuovi i lamierati posteriori, il montante centrale (che fu allargato) ed i parafanghi posteriori. La Monte Carlo possedeva anche dei tergicristalli che, a riposo, scomparivano sotto l'orlo del cofano.

Il gruppo motopropulsore disponibile di serie era formato da un motore V8 Chevrolet "Turbo-Fire" small-block da 5,7 L di cilindrata con carburatore a doppio corpo, che produceva 250 CV di potenza a 4.500 giri al minuto, e 447,2 N•m di coppia a 2.800 giri al minuto. Questo motore era accoppiato ad un cambio manuale a tre rapporti. Il motore era anteriore, mentre la trazione era posteriore. I freni anteriori a disco erano compresi nella dotazione standard. Il cruscotto era identico a quello della Chevelle, eccetto che per gli inserti in finto legno. Questi ultimi erano una fedele riproduzione dell'allestimento con inserti in legno d'olmo, già utilizzato dalla Rolls-Royce. La tappezzeria ed i tappetini erano invece di nylon. La Monte Carlo era offerta a 3.123 dollari.